Batterie: nuova Direttiva UE

18 Marzo 2022
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Vediamo come la nuova Direttiva UE regolamenterà produzione, riciclo e smaltimento delle batterie

3d foto creata da freepik – it.freepik.com

Con l’avvento della mobilità elettrica e di nuove forme di stoccaggio di energie rinnovabili, sicuramente la Terra ringrazia per le minori emissioni in gas. Tuttavia, si pone un’altra questione di natura ambientale che riguarda proprio le batterie. Ecco perchè il Parlamento europeo sta lavorando su una nuova Direttiva UE per regolamentare la produzione, il riciclo e lo smaltimento delle batterie.

Tipi di batterie

Innanzitutto, la nuova Direttiva UE stabilisce una distinzione tra i diversi tipi di batterie e propone quattro categorie:

  1. Batterie per autoveicoli
  2. Batteria per mezzi di trasporto leggeri (es. bici e scooter elettrici)
  3. Batterie industriali (per accumulo di energia o alimentazione di veicoli elettrici)
  4. Batterie portatili (possono essere trasportate a mano e sono sigillate)

Le batterie, inoltre dovranno avere un etichetta che riporti la loro impronta di carbonio, in modo che l’impatto ambientale di questi dispositivi sia facilmente individuabile.

Come riciclare le batterie?

I dati raccolti nel 2019 mostrano che solamente il 51% delle batterie portatili vendute nei territori dell’UE è stato raccolto per il riciclo. La nuova Direttiva UE prevede l’obbligo di raccolta per i rifiuti provenienti da qualsiasi tipo di batterie, nelle seguenti percentuali:

  • 70% di riciclo dal 2025 per le batterie industriali e automobilistiche
  • 80% di riciclo dal 2030 per le batterie industriali e automobilistiche
  • 75% di riciclo dal 2025 per le batterie dei mezzi di trasporto leggeri
  • 85% di riciclo dal 2030 per le batterie dei mezzi di trasporto leggeri

Materie prime e diritti umani

Per la produzione delle batterie, sono necessarie alcune materie prime particolari: cobalto, nichel, litio e manganese. Si tratta di materiali di importazione e notoriamente di forte impatto ambientale e sociale. A questo proposito, per tutelare i diritti umani collegati ai processi produttivi, la nuova Direttiva UE stabilisce determinati obblighi di diligenza per i produttori. Questi ultimi dovranno rispettare standard di gestione dei rischi legati all’approvvigionamento, alla lavorazione e al commercio di materie prime, sostanze chimiche e materie prime secondarie.

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